Chiusura del Cottolengo: cittadini e amministrazione comunale a confronto

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AVIGLIANO UMBRO – 14 novembre 2018 –  Grande affluenza ieri, 13 novembre 2018, all’assemblea pubblica organizzata per parlare della questione Cottolengo che, come è ormai noto, chiuderà definitivamente. Lo scopo dell’assemblea è stato quello di cercare, grazie al confronto tra amministrazione pubblica e comunità, le soluzioni più plausibili per far sì che un’istituzione come il Cottolengo possa restare attiva. Sul palco, l’amministrazione comunale di Avigliano, in platea tanta gente che ha ‘nel cuore’ l’asilo.

I ricordi La memoria storica dell’asilo è ben chiara a tutti i cittadini aviglianesi: molti di loro sono cresciuti proprio lì, nella loro adolescenza e hanno continuato poi a frequentare questo luogo, portando i loro figli,  e magari anche i nipoti. Con la scuola ‘si diventa uomini e donne’, e questo è il Cottolengo, che ha radici molto lontane. Le suore, poi, oltre a essere insegnanti, sono anche donne che si mettono al servizio delle persone più bisognose, ovvero i malati.  Sono tanti i racconti che ognuno di noi ha, e sono dei dei ricordi di vita legati proprio all’asilo. Purtroppo, il calo demografico è stata la causa principale dell’abbandono del Cottolengo da parte dell’Istituto di Torino che lo gestisce.

Il pensiero del primo cittadino di Avigliano: “Come cittadino e come sindaco non posso che provare tristezza di fronte a questa situazione: il Cottolengo è un’istituzione che ha accompagnato e cresciuto generazioni intere e noi dell’amministrazione stiamo cercando di fare tutto il possibile affinché la questione venga risolta. Io vorrei che venga trovata una soluzione comune e condivisa, senza creare delle fazioni. Noi stiamo valutando ogni risvolto e problematica che c’è dietro ad ogni ‘ipotesi’, per cercare di dare ai nostri bambini una scuola in cui possano passare delle giornate felici insieme alle loro famiglie: l’asilo, per loro è il primo passo per poi arrivare alla scuola elementare”

Alcune riflessioni Il sindaco ha poi snocciolato alcuni dati riguardanti le difficoltà, anche quelle economiche, che le suore di Avigliano hanno dovuto affrontare in questi ultimi anni: “Per mantenere il Cottolengo è richiesta una cifra importante, che non può essere sostenuta con i fondi che vengono dati dallo Stato e dall’amministrazione comunale, nè con le quote di iscrizione dei bambini dell’asilo. Vanno fatti i complimenti alle suore di Avigliano, che pur di mantenere vivo il Cottolengo, hanno devoluto, nel corso degli anni, la loro pensione per coprire le varie spese che la struttura richiede.”  Altro problema sottolineato dal primo cittadino è il drastico calo demografico che ha coinvolto Avigliano e le zone limitrofe: negli ultimi anni, sono nati sempre meno bambini, e questo, di conseguenza, è il motivo principale per il quale l’Istituto è arrivato a questa drastica decisione.

Le possibili alternative I possibili scenari elencati dal sindaco sono molteplici: “Un ipotesi è quella di riunire le classi dell’asilo insieme a quelle di elementari e medie in un unico plesso scolastico, unificando tutte le scuole. Stiamo vagliando questa possibilità, studiando i pro e i contro. Altra ipotesi è quella di riunire tutti i bambini all’asilo di Sismano, ma anche lì ci sono delle problematiche che stiamo prendendo in esame, prima fra tutti l’elevato numero di bambini. Ulteriore ipotesi è di utilizzare l’edificio del Cottolengo, qualora venga ceduto al comune, come asilo pubblico. Sono tutte situazioni che stiamo prendendo in esame, cercando di valutare i vari problemi e i costi da sostenere.”. Il vice sindaco di Avigliano, Roberto Pacifici, invece, ha snocciolato uno dei temi fondamentali del dibattito, ovvero che ‘molte scuole paritarie come il Cottolengo di Avigliano, per via di un drastico ridimensionamento dei finanziamenti pubblici, stanno chiudendo, e sono destinate a chiudere’

L’intervento della minoranza – “Non abbiamo ancora deciso cosa fare” A prendere la parola anche Daniele Marcelli, in rappresentanza del gruppo consiliare Aria Nuova: “Partire dall’ascolto delle idee della popolazione era, per noi, la cosa principale. Perdere un’istituzione come il Cottolengo è una cosa triste; io personalmente, avendo 23 anni, non posso capire a pieno quanto voi teniate a questa struttura, che avete vissuto sulla vostra pelle e che appartiene al cuore di ognuno di voi, ma anche io sono molto triste riguardo a questa decisione.”

Gli interventi e i ricordi La serata è proseguita con le proposte, gli aneddoti, le storie e le idee esternate dalla comunità, che hanno messo in luce quanto il Cottolengo abbia effettivamente donato ad Avigliano.  Ci sono stati diversi interventi dalla platea, tra cui quelli di Lilliana ‘Lilli’ Franchini,  Zefferino Cerquaglia, Franco Camilluzzi Emanuela Agostini, Averaldo Moroni, Giuseppe Chianella e di alcuni genitori dei bambini che frequentano l’attuale Cottolengo: un confronto pacato, ricco di spunti interessanti, che si è protratto fino alle 22.30. Il dialogo tra amministrazione comunale e cittadini è sicuramente importante per arrivare a trovare delle soluzioni che possano mettere d’accordo tutti: ora la ‘palla’ passa proprio al Comune, a cui spetta la decisione finale su questo argomento.

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