1 Maggio, giornata del lavoro e dei lavoratori Breve storia di questa festivitità

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Avigliano Umbro , 1 Maggio 2023 ,Oggi in tutto il mondo si festeggiano i lavoratori , tutti coloro che nel corso della storia , a partire dalla prima e seconda rivoluzione industriale,  hanno lottato per migliorare le condizioni del lavoro e renderlo sempre più a misura d’ uomo .

I FATTI Ci fu un evento simbolo che diede inizio alla storia del lavoro e precisamente a Chicago , proprio in questo giorno,  fu indetto uno sciopero generale in tutti gli Stati Uniti per ridurre la giornata lavorativa a 8 ore. La protesta durò 3 giorni e culminò, il 4 maggio, col massacro di Haymarket, una vera e propria battaglia in cui morirono 11 persone: tra questi alcuni agenti . Furono uccisi anche lavoratori scesi in piazza a protestare. Poi la festa è stata .ufficializzata dai delegati socialisti della Seconda Internazionale riuniti a Parigi nel 1889 e  ratificata in Italia soltanto due anni dopo.

Durante il fascismo  a partire dal 1924, la celebrazione fu anticipata al 21 aprile, in coincidenza con il Natale di Roma, divenendo per la prima volta giorno festivo con la denominazione “Natale di Roma – Festa del lavoro”. Fu poi riportata al primo maggio dopo la fine del conflitto mondiale, nel 1945, mantenendo lo status di giorno festivo nazionale secondo i dettami della nostra Costituzione che è fondata sul lavoto. Dal 1990, i sindacati confederali CGIL, CISL e UIL, in collaborazione con il comune di Roma, hanno istituito un grande concerto per celebrare il primo maggio, rivolto soprattutto ai giovani: la manifestazione si tiene a Roma, in piazza di San Giovanni in Laterano, dal pomeriggio alla notte, con la partecipazione di molti gruppi musicali e cantanti .

I DATI Secondo le stime dell ‘ Eurostat, nel 2022 il tasso di occupazione è salito di 1,9 punti ma il nostro Paese resta distante di quasi dieci punti dalla media europea e, superato dalla Grecia, diventa fanalino di coda sia per le donne sia per gli uomini. Da noi l’occupazione tra i 15 e i 64 anni è passata dal 58,2% al 60,1%, a fronte di una media Ue che sale al 69,9%.

Il problema di fondo come mettono in evidenza gli analisti è di fatto uno scollamento tra formazione e le richieste del mondo del lavoro: infatti da noi , se parliamo in generale , in termini di formazione hanno poca o pochissima rilevanza gli istituti tecnici o scuole di preparazione professionale che invece potrebbero essere un buon trampolino di lancio per inserimento nel mondo del lavoro. Si devono fare dei distinguo  nell’ Italia dei nord dove si è recuperato il ruolo delle scuole tecniche . Inoltre , altra questione è il livello di sottopaga di ruoli professionali di alto livello di formazione o  preparazione come tutto ciò che ruota all’ interno del mondo universitario che,  in tal senso,  vede la fuga  di cervelli che si  trasferiscono altrove per avere maggiori riconoscimenti ed una retribuzione più alta. Pertanto è necessario riflettere sul lavoro domani , sul futuro delle nuove generazioni da garantire qui  nel nostro paese e non altrove. Se è vero che il lavoro è un diritto , lottiamo ogni giorno perché nella sostanza  lo diventi davvero e sia sempre più sicuro e tuteli il valore e la dignità di tutti i lavoratori.

 

 

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