Acquasparta, il bando per la gestione di Palazzo Cesi Le parole del sindaco Montani e dell'assessore Morichetti

1.037

ACQUASPARTA – 30 maggio – Prevede una durata di 3 anni, più eventuali altri 2 il nuovo bando per la gestione di Palazzo Cesi pubblicato lunedì scorso dall’amministrazione comunale. La giunta Montani ha contemplato nell’atto anche un’ulteriore possibilità di proroga di altri 6 mesi per motivi tecnici tecniche procedurali.

Il sindaco Montani e l’assessore Morichetti “Sono novità importanti che daranno maggiori garanzie alla utilizzazione di Palazzo Cesi e che per la loro definizione hanno richiesto quasi un anno di preparazione”, sottolineano il sindaco Giovanni Montani e l’assessore alla cultura Guido Morichetti.

La struttura a disposizione Il nuovo gestore che verrà selezionato avrà a disposizione il Centro Esperienziale dedicato all’Accademia dei Lincei e gran parte del Palazzo, escluse alcune stanze che rimarranno dedicate all’Ente Rinascimento e al Comune, e i Giardini pensili.
Palazzo Cesi è uno degli 8 attrattori culturali della Regione Umbria ed è il primo, tra questi,  ad aver terminato i lavori che ne garantiscono la funzionalità.  Si presenta sul mercato culturale e turistico in un periodo storico particolare, dovuto alla grave crisi pandemica – sottolineano sindaco e assessore – ma si è ritenuto fondamentale non interrompere questa procedura e quindi continuare il lavoro iniziato dalle amministrazioni precedenti.

Altri progetti collaterali Stiamo lavorando anche a nuove proposte di concerto con l’Università di Perugia, la quale si è resa subito disponibile e molto interessata a recitare un ruolo di primo piano in questa nuova fase del Palazzo. Stiamo inoltre elaborando – riferiscono sempre Montani e Morichetti – ad altri progetti collaterali che interesseranno anche il rilancio turistico di tutto il circondario per far si che la rinascita del nostro borgo e del Palazzo non siano la vittoria di una parte politica piuttosto che di un’altra ma dell’intero territorio e di tutti i suoi cittadini, della nostra identità, della nostra cultura e della nostra economia”.  (ptn 282/20   12.30)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *