Avigliano e il kettlebell grandi protagonisti nelle prove nazionali, Paolo Gagliardi sfiora il titolo ‘Master Sport’ Intervista esclusiva al 21 enne dell'Umbria Ktc. Molto bene anche Emanuele Conti

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AVIGLIANO UMBRO – 1 gennaio 2022 – Avigliano e il kettlebell continuano ad essere protagonisti. Nei giorni scorsi a Turbigo, in Lombardia, il 21 enne Paolo Gagliardi ha sfiorato il titolo Master Sport: l’atleta dell’Umbria Ktc nel Biathlon categoria Elite 87 kg è arrivato al primo posto (Jerk 32+32 kg/10’/72 ripetizioni – Snatch 32 kg/10’/87 ripetizioni), con un totale di 115,5 punti (nonostante un guasto iniziale al monitor che poteva pregiudicare la sua prova), a soli 6.5 punti dal Master Sport

Emanuele Conti Grande prestazione anche per Emanuele Conti, fondatore dell’Umbria Ktc, che ha raggiunto il risultato di Sprint Long Cycle 5’/40 kg – 40 ripetizioni, mentre nella Half Marathon Long Cycle 30’/24 kg – 348 rip (7 no count). Con queste due ottime prove, Conti è arrivato a 58 gare ufficiali, diventando uno degli atleti più longevi di questo sport del panorama nazionale.

In esclusiva, abbiamo realizzato un’intervista a Paolo Gagliardi che ringraziamo per la disponibilità

Cosa diresti a ‘potenziali’ colleghi per convincerli ad entrare nella realtà del kettlebell?
Lo consiglierei per due fattori: uno mentale e caratteriale, l’altro puramente fisico-funzionale. Prima di arrivare al kettlebell, ho praticato calcio per 6 anni ed per altrettanti, basket. Fare sport di squadra è stimolante e divertente ma, per il mio modo di essere questo sport è appagante e gratificante. E’ molto bello osservando te stesso, i tuoi numeri, la crescita ed il benessere del fisico verificare i risultati che si ottengono. Ad oggi sono molto contento di aver scelto il Kettlebell. Mi ha aiutato a conoscere meglio me stesso, il mio fisico, a sviluppare pazienza, costanza, tenacia, perseveranza nella fatica, dedizione ed una certa attitudine alla solitudine (qualità  che mi riconosco).  Dal punto di vista fisico-atletico questo sport è completo: impegna tutta la catena muscolo-scheletrica ed è aerobico, sviluppa forza, resistenza, elasticità, equilibrio e coordinazione. Senza contare che grazie ad esso ho superato i problemi agli arti inferiori che avevo da adolescente. Detto ciò lo consiglierei spassionatamente a ragazzi che hanno  o vorrebbero acquisire una mentalità concreta, direi virile, senza fronzoli o effetti speciali e che si vogliono mettere in gioco. Come direbbe anche Emanuele:” questo sport non è adatto ai deboli di cuore!”

Come valuti il trofeo “città di Turbigo 2021”?
Una buona esperienza. Dopo circa due anni di assenza dalla pedana e di allenamenti a casa una gara in “presenza” mi ha dato certamente buone sensazioni. È stata una gara vera con avversari agguerriti e nonostante il guasto iniziale al monitor, che mi ha disorientato, la soddisfazione finale per la vittoria è stata appagante”.

Sei stato definito “astro nascente del kettlebell nazionale”, quali sono le tue prospettive per il futuro?
Beh, astro nascente mi sembra tanto. Comunque nel breve periodo vorrei riuscire a migliorare il più possibile con le 32 kg, correggere quello che c’è ancora da migliorare (che è quello che a questo punto fa la differenza), prendere il “master of sport” che è la nostra serie A, ed arrivare, chissà,  a gareggiare in Russia dove si mangiano pane e ghirie e dove sono i più forti di questa disciplina.

Hai mancato di poco il titolo Master Sport, sei rammaricato? Come intenderai prepararti per trionfare in una successiva gara?
Ribadisco che sono molto soddisfatto dei risultati ottenuti, anche perché era il mio debutto con le 32kg ma, allo stesso tempo, un po’ amareggiato, soprattutto per non essere arrivato in gara a fare quello che avevo fatto a  casa.  6,5 punti dal traguardo, diciamo che non è piacevole. Ma sarà per la prossima gara! Per ora riposo. Ma da inizio gennaio si riprendono gli allenamenti per la gara di marzo.

 Come è stato prepararsi fisicamente e psicologicamente durante la pandemia? Che emozioni hai provato durante questa competizione dopo due anni di stop?
Non ho avuto problemi particolari durante la pandemia se non gli spazi dove potermi allenare ma, tutto sommato, mi fa piacere ricordare il mio balconcino coperto a Perugia dove avevo allestito una piccola ma attrezzata palestra. Non era una situazione confortevole ma tutto sommato è stata una bella esperienza di vita. E’ stato, però, un bel sollievo alla fine, poter ritrovare vecchi e nuovi amici nella “ quasi normalità, perché anche se è vero che il primo avversario da battere è  il Paolo del giorno prima,  il clima e l’ambiente agonistico sono proprio stimolanti.

Al trofeo ha partecipato anche il presidente dell’Umbria KTC Emanuele Conti, cosa ti ha trasmesso della sua passione e come ti sta supportando ad affrontare le sfide quotidiane dello sport ?
Emanuele è un grande professionista ed un grande allenatore. Mi è a fianco da quando ho iniziato. Avevo 12 anni. Apprezzo molto e mi sono di ispirazione,  la sua schiettezza, la sua essenzialità e la sua generosità anche quando qualche volta sono espresse in modo rude, “spartano”.  Abbiamo condiviso diverse esperienze tra cui gli europei in Portogallo dove, grazie ai suoi consigli, ho potuto indossare la maglia della nazionale. Ma più di ogni altra cosa lo considero un vero “grande” amico”.

(nella foto di copertina da sinistra Emanuele Conti e Paolo Gagliardi)

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