“Benedetto sei tu” Il segretario del PD Nicola Zingaretti annuncia un rinnovamento del partito dopo le elezioni regionali del 26 gennaio. Annuncio sensazionalistico o reale svolta storica?

848

17 gennaio 2020 – È il 10 gennaio del 2020 quando l’attuale segretario del PD Nicola Zingaretti annuncia, in una intervista a La Repubblica, qualcosa di coraggioso e quasi storico: “Vinciamo in Emilia-Romagna e poi cambio tutto: sciolgo il PD e lancio un nuovo partito”. La sensazionalistica dichiarazione è stata poi ridimensionata e si è passati a parlare da “nuovo partito” a “partito nuovo” ovvero un “partito che fa contare le persone ed è organizzato in ogni angolo del Paese” (sempre parole dello stesso Zingaretti). Convocazione di un nuovo congresso quindi, con la possibilità che il PD cambi nome, faccia ed anche contenuti, mirando quindi a tornare ai voti ottenuti alle elezioni europee del 2014 (asticella forse per ora un po’ alta). Si tratta quindi finalmente del coraggioso cambiamento che si chiedeva da tempo al centrosinistra o di un solo annuncio di carattere sensazionalistico?

Popolo Da molto tempo, per lo meno dal periodo renziano, si critica al PD di non essere più realmente un partito “di sinistra” o almeno di “centro-sinistra”, ovvero una formazione politica vicina al popolo ed alle sue problematiche con atti concreti di solidarietà, come lo scendere nelle piazze e l’andare in mezzo alla gente. Ciò è stato acutamente osservato anche da Pierluigi Bersani a “DiMartedì” lo scorso 14 gennaio. Giovanni Floris, il padrone di casa, ha infatti domandato a Bersani “chi butterebbe giù dalla torre fra Renzi e Salvini”. Il politico ha risposto che sceglierebbe ovviamente Salvini, riconoscendo però al leader leghista di frequentare la gente “che piace anche anche a lui” e che dovrebbe tornare a piacere anche alla sinistra. Anche se velata, arriva quindi anche la critica allo stesso Renzi, accusato da tempo e da più parti di aver allontanato il PD dalle tematiche storiche della sinistra popolare.

E Renzi? Renzi non ha di certo perso tempo a rispondere alla proposta fatta dal segretario del PD e, in una lunga intervista concessa al Corriere Della Sera, ha dichiarato: “Ho rispetto per Zingaretti e i suoi: se pensano che la soluzione sia davvero aprire alle Sardine, alla società civile recuperando un rapporto con la Cgil o assorbendo Leu, noi di Italia viva non saremo in difficoltà. Anzi, ci si apre un’autostrada. Spostandosi sulla piattaforma di Corbyn o di Sanders si perde. Noi siamo un’altra cosa: radicalmente riformisti. In bocca al lupo a ciò che verrà dopo il Pd. Italia viva sarà una casa accogliente per tutti i riformisti”. Peccato che in Italia la situazione sia opposta rispetto al quella inglese. Se Jeremy Corbin, infatti, è stato accusato di aver portato il partito laburista troppo a sinistra, con il PD si è verificato il contrario, con lo stesso Renzi incolpato di aver allontanato l’elettorato storico del partito facendolo virare verso i Cinque Stelle. Renzi non ha altri problemi a cui pensare? Eppure mi pare di averne parlato…

Più a sinistra ancora Alle parole di Zingaretti sono poi seguite anche le dichiarazioni di politici ancora più a sinistra, come quelle di Nicola Fratoianni il quale ha affermato che è “Positivo riorganizzare la sinistra” ma che essa deve avere una “idea forte e chiara, con una discussione seria sui temi per avere un’identità forte, oggi prerogativa di una destra che non mi piace”. Altro commento è poi arrivato da uno storico esponete del centrosinistra italiano come l’ex Presidente del Consiglio dei Ministri Romano Prodi, il quale plaude ampiamente alle parole del segretario del PD. “Basta con il club da dieci persone, la politica si fa tra la gente. Se il Pd riprende, riammodernandola, questa funzione avrà un successo enorme perché questo lo può fare solo il Partito democratico. Fa quindi bene Zingaretti ad allargare il partito.” Un endorsement non da poco questo qua.

Coda di paglia Sembra quindi che, nell’area del centrosinistra, tutti abbiano accolto positivamente la svolta zingarettiana. Tutti. Tranne uno. Un certo Matteo Renzi. Al quale è arrivata subito l’accusa di Zingaretti di voler puntare a rompere invece di stabilizzare. Qualcuno ha la coda di paglia oppure ha semplicemente paura di perdere voti?

Musica musica Non andiamo estremamente nel passato questa volta, anzi. A fare da titolo a questo articolo è l’ultima uscita musicale del cantautore Brunori Sas, tratta dal suo ultimo disco “Cip!”, uscito in questo gennaio 2020. Si tratta del brano “Benedetto sei tu” (o nuovo PD, aggiungerei io). Il compito di Zingaretti sarà quello di prendere per mano questo suo “nuovo figlio” per portalo “verso un mondo più lontano”. Speriamo che Zingaretti non stia “pisciando controvento” solamente in senso letterale.

Si ringrazia Luca Proietti per aver ispirato il “PoliticalMente” di oggi fornendo tema e canzone.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *