Chianella: “Farò campagna elettorale, pronto a sfidare chiunque” In esclusiva l'Assessore uscente ci parla della decisione di non candidarsi e del ruolo dei socialisti umbri. Confermato l'appoggio a Bianconi.

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AVIGLIANO UMBRO – 1° ottobre 2019 – Abbiamo avuto il piacere di poter ascoltare Giuseppe Chianella, attuale Assessore regionale con deleghe ai trasporti, alla politica della casa ed ai lavori pubblici. Diverse le domande che gli abbiamo posto in vista delle prossime elezioni regionali del 27 ottobre e molto interessanti sono state le risposte da lui date a noi in esclusiva.

Dott. Chianella, lei è tra gli esponenti dell’attuale amministrazione regionale ed è tra i più importanti provenienti dal nostro territorio. I socialisti in sé sono una corrente storicamente importante in Umbria e ad Avigliano Umbro, ci dice le dinamiche che hanno portato alla sua non candidatura ma soprattutto all’assenza del simbolo socialista?

Diciamo che nelle altre tornate elettorali, e quindi parliamo delle elezioni precedenti, i socialisti si presentavano con una lista analoga; nell’ultima si trattava di “Socialisti riformisti”, ma sempre partecipata anche da persone non provenienti da una scuola riformista pura.

Con le elezioni anticipate ci siamo trovati in una fase politica delicata: per la prima volta in Umbria si è interrotta la legislatura prematuramente, a Roma il Governo era il cosiddetto “giallo-verde”, appariva in difficoltà il centrosinistra tutto e pareva difficile anche un’alleanza tra PD e chi era a sinistra o vicino ad esso.
Dopo l’8 e il 9 agosto le condizioni sono mutate: con la crisi di governo è nata di colpo l’alleanza 5 stelle-centrosinistra e tutto è cambiato.

Da quel momento in poi c’è stata una riflessione all’interno della mia corrente: si è deciso di aprire alla coalizione “giallo-rossa”, ma purtroppo i meccanismi della scelta del candidato a presidente non ci hanno completamente soddisfatti.

Lei intende il toto-nomi? Sappiamo che anche il più quotato fino a qualche tempo fa, Andrea Fora, non vi sarebbe stato gradito. 

Intendo sottolineare che io e Andrea Fora siamo amici, lo conosco personalmente; il PSI partecipa alle giunte di molti comuni: Avigliano Umbro, Montecastrilli, Baschi, per citarne alcuni, e volevamo quindi che la scelta del candidato fosse stata discussa su un tavolo più ampio: con noi, i verdi e la sinistra.
Non era una posizione su Fora ma sulle dinamiche dalle quali è uscito fuori il nome di Andrea. Oggi sembra che essere un politico sia una colpa, c’è una ricerca sfrenata dei “civici”. “Essere politico” non deve essere un difetto, ma una espressione di competenza.

A questo punto ci dica quali sono, dunque, le indicazioni di voto.

Abbiamo deciso di partecipare alla coalizione e di sostenerla, senza una lista propria e ufficiale. Di persone valide e vicine alle nostre posizioni ce ne sono nei sostenitori di Bianconi; mi auguro un grande risultato e magari in un’eventuale vittoria così da poter esprime almeno un consigliere.
Con il turno unico chi ottiene più voti vince; i sondaggi ci dicono che il centrodestra, che pareva così forte, così brillante, non è poi così lontano, 3 o 4 punti percentuale, e credo che saremo così vicini anche il 27 ottobre.
Faremo e farò campagna elettorale e saremo presenti nel territorio. Tutti noi ci impegneremo, ci saranno anche eventi sia ad Avigliano sia a Montecastrilli.

Qualcuno crede che la sua non candidatura sia una scelta studiata, perché magari dopo le polemiche sul taglio ai trasporti sarebbe stato un autogol. Cosa risponde?

Prima di tutto, per quanto mi riguarda, ho avuto modo di scrivere una lettera consegnata ad altre testate nella quale ribadisco il carattere meramente personale della scelta.

Chi fa amministrazione deve assumersi delle responsabilità: le decisioni sono collettive in un organo collegiale come è la Giunta Regionale. Dopo le dimissioni della Marini, per legge, potevamo compiere solo atti di ordinaria amministrazione. Serviva mettere in equilibrio finanziario il sistema dei trasporti: la Regione ha trovato quasi 15 milioni. Ho contattato i Comuni e le due Province, dato che i contratti con l’azienda di trasporti sono da loro stipulati ed erano d’accordo con il ridimensionamento nei due mesi estivi. Sono riuscito ad evitare vittime e, per questi motivi, la polemica è da leggere come un mero attacco politico, non per interesse nei confronti di chi ha avuto dei disagi, che ci sono stati seppur limitati. Sono pronto a “sfidare” chiunque e dovunque su questo tema. Posso dire di aver ricevuto sostegno da tantissime persone, da tanti amici e non, i quali mi hanno dimostrato affetto e si sono detti dispiaciuti per la mia scelta.

Infine, sembra che chi non sia stato toccato dall’inchiesta (sulla sanità, ndr) sia più colpevole degli indagati. Io sono sereno.

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