Avigliano Variopinto, un’associazione che fa discutere La risposta della presidente alle polemiche di alcuni cittadini sul murales 'Il Macellaio'

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Da circa un anno ad Avigliano è attiva una nuova associazione. Si tratta dell’Associazione di Promozione Sociale Avigliano Variopinto, il cui scopo è la rivalutazione artistica e architettonica del centro storico attraverso la realizzazione di opere pittoriche su supporti murari di proprietà privata.

Sin dalla sua nascita l’associazione ha raccolto assensi e dissensi, ha generato entusiasmo e sollevato polemiche. L’intento dell’associazione è quello di “colorare” le vie del centro, togliendolo dal suo anonimato e donandogli un appeal anche di carattere turistico.

Tuttavia, la realizzazione dell’ultimo “murales” che si trova  in Piazza Piave (n.d.r in Piazza Piave ci sono due dipinti, gli altri nei vicoli del centro storico), Il Macellaio ha scatenato qualche discussione. L’opera, creata a titolo completamente gratuito (n.d.r. come il resto delle opere pittoriche fino ad oggi realizzate) da un artista ternano, rappresenta una delle storiche macellerie del centro storico attive fra gli anni ’50 – ‘60 del XX secolo. L’artista ha raffigurato  un uomo circondato da quarti di animali e tagli di carni dal colore rosso vivo, con accanto a sé un gatto nero (n.d.r. quasi tutte le opere fino ad oggi realizzate hanno fra i loro soggetti un gatto, una sorta di leitmotiv scelto dall’associazione come simbolo dei centri storici di tutto il mondo).

Il pittore ha dato una sua personale lettura di un’antica macelleria, ma alcuni cittadini ne hanno dato un’interpretazione negativa. Qualcuno ne ha contestato la tecnica, additando tratti troppo marcati o colori troppo accessi e non verosimili. La proprietaria dell’immobile su cui è stato realizzato il “murales”, è stata contattata da alcuni cittadini che si sono lamentati con lei, altri hanno invece esposto le loro argomentazioni direttamente al sindaco Luciano Conti.

L’associazione Avigliano Variopinto certamente non era preparata ad un tale fermento.Ecco le parole di Giulia De Santis, presidente di ‘Avigliano Variopinto’:

Non potevamo immaginare una reazione simile. Conoscevamo l’artista e la tecnica che normalmente usa, avevamo visto il bozzetto e sapevamo che questa opera si sarebbe introdotta con forza fra le altre già realizzate. Siamo comunque orgogliosi del nostro operato e soprattutto di questo quarto “murales” proprio perché ha portato i cittadini a riflettere di arte, di come un’opera pittorica e artistica in generale sia soggetta all’interpretazione dell’occhio che la guarda.”

Secondo te perché tutte queste polemiche per questo murales? :

Le opere artistiche non sono sempre esteticamente belle, non sono per forza rappresentazioni fedeli di una realtà. Sono a volte espressioni di uno stato d’animo, sono interpretazioni di un tema non solo fatte dalla mano di che le realizza ma anche dagli occhi di chi quelle opere le osserva. Dopo un chiarimento con la proprietaria dell’immobile (necessario e dovuto considerando la sua immensa disponibilità), siamo molto tranquilli sul nostro operato e andremo avanti con la realizzazione di altri “murales” fatti da artisti diversi. Vogliamo rassicurare i cittadini che mai e poi mai danneggeremmo il nostro paese, perché tutti ne siamo legati in modi diversi ma tutti lo amiamo nello stesso modo. A chi fino ad oggi non ha apprezzato la nostra attività posso solo dire di non limitarsi ad osservare freddamente un’opera ma di provare a coglierne l’interpretazione che ne ha dato l’artista e a darne una propria.”.

L’Associazione Avigliano Variopinto è tutt’ora a lavoro con nuove opere ed è convinta che con il tempo le polemiche iniziali si trasformeranno in vanto ed orgoglio dei cittadini per questa peculiarità del paese. Chissà che un giorno l’attività di Avigliano Variopinto possa oltrepassare i confini locali e riesca ad attirare turisti e appassionati nelle vie del centro?

Un pensiero su “Avigliano Variopinto, un’associazione che fa discutere

  • 15 Giugno 2017 in 9:51 AM
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    strano, nessun commento, eppure quando sono ad avigliano non si parla d’altro…. omertà, omertà che brutta parola…

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