Grotta Bella di Santa Restituta: resti umani e spiacevoli scoperte Presso la biblioteca comunale di Avigliano Umbro, nella giornata di ieri, si è svolta una conferenza in cui è stato esposto il resoconto della recente esplorazione della Grotta Bella.

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AVIGLIANO UMBRO – 25 Gennaio 2020 – Presenti il Sindaco di Avigliano Umbro, Luciano Conti, il quale fa gli onori di casa ed introduce Maurizio Todini per il “gruppo speleologico di Todi” che ha accompagnato il dottor Felice Larocca, il relatore principale, in questa sorta di avventura. Presenti anche la dottoressa Elena Roscini, che rappresentava la “Sopraintendenza archeologia, belle arti e paesaggio dell’Umbria” e Luigi Filippetti, per la “Fondazione Carit” che ha finanziato il progetto.

L’intervento di Felice Larocca Utile ed interessante anche per chi non è esperto in materia, per chi non ha mai sentito la necessità di scendere in profondità. Grotta Bella non è solo una meraviglia naturale ma un agglomerato di storia, storia dell’ uomo e di come negli anni si è evoluto. Le informazioni sottostanti sono un sunto delle parole del Dottor Larocca.

  • Un po’ di storia Grotta Bella è tra le 750 cavità naturali note in Umbria, è situata nel territorio di Avigliano Umbro, vicino Santa Restituta. La grotta ha testimonianze di frequentazioni di età neolitica e dell’età del bronzo. Tra il VI secolo a. C. e il V d. C. è stata invece un importante sito a carattere religioso, sono stati ritrovati infatti bronzetti, monete, lucerne e piccoli vasi. Il primo riferimento scritto risale al 1902 ed è di Bernardino Lotti, che tra le altre cose definisce la grotta “imponente”. I primi rilevamenti con metodi scientifici risalgono a metà degli anni sessanta, l’Università di Milano organizzò 4 campagne di scavi che portarono anche l’unica cartografia disponibile.
  • La grotta Un’orrenda pratica minaccia questa meraviglia naturale, gli scavi clandestini. Negli anni sono state realizzate vere e proprie trincee di scavi in cui qualcuno si è avventurato alla ricerca di oggetti di vario valore. Come si può vedere dalla carta (sotto), Grotta Bella è formata da un grande atrio in penombra ed un sistema di cunicoli alcuni esplorati già in passato in cui ci sono anche staccionate e scale in legno; gli altri accessibili solo dagli esperti in cui sono state fatte le scoperte più interessanti. Nell’atrio e non solo, l’uomo ha lasciato rifiuti di ogni genere: pile, ceri, bombole di gas; ma anche alcune curiose testimonianze come scritte o firme, quasi tutte risalenti al secolo scorso. Il legno, nei “sentieri” già esplorati, è marcito per colpa della grande umidità ed ha creato scenari inusuali per tali profondità, ovvero veri e propri muri di funghi.
  • I ritrovamenti Durante la visita nei percorsi più “complicati” c’è stata una importante scoperta: un cranio. Nelle sue vicinanze altre parti del corpo quali mandibola e costole. I resti sono inglobati nelle rocce e suggeriscono una presenza non certo recente. Dalla stalagmite accanto si è dedotto che sono resti preistorici, di epoca neolitica. Due sono le possibilità: la prima, che sia stata una forma di sepoltura, la seconda, un uomo rimasto incastrato per cause che non conosceremo mai. Altri reperti sono tegole romane, esse aprono nuovi scenari: potrebbero essere lì per casualità, opera delle piogge o potrebbero essere la testimonianza che nella grotta erano presenti vere e proprie costruzioni a scopo religioso.

Per il futuro c’è ancora da fare, la grotta ha ancora tanto da svelare ma ci sono fondi da trovare. L’intervento più immediato però deve essere a difesa dell’ integrità di questo gioiello del nostro territorio, delle precauzioni per non far entrare chi non ha intenzione di ammirare la bellezza del luogo.

L’augurio del Sindaco e dell’amministrazione comunale è quello di riuscire in tempi non troppo lunghi a far si che possa diventare motivo di attrazione e di richiamo per turisti ed interessati come lo sono per altri luoghi siti simili.

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