La Shoah: storia degli indesiderati, le vittime di ieri e di oggi Una giornata importante
AVIGLIANO UMBRO – 27 gennaio 2024 oggi si ricorda la Shoah ossia la distruzione e la morte di 6 milioni di ebrei nei campi di concentramento o lager nazisti realizzati ad hoc per determinare l’ eliminazione finale del popolo ebraico. È una giornata importante , in particolare modo , questo anno in cui la storia ci pone davanti uno scenario a dir poco sorprendente e che di fatto ci deve far riflettere.
I FATTI la storia del popolo ebraico è caratterizzata da continue persecuzioni, devastazioni per varie ragioni; se già nel 1300 è possibile riscontrare un odio definito antigiudaismo ossia la persecuzione degli ebrei per motivi religiosi in quanto imputati di “ Deicidio “ di avere ucciso Dio , successivamente a partire dal 1800 , si è passati all ‘ antisemitismo , ad una caccia agli ebrei per motivazioni etniche e razziali ed è sicuramente la degenerazione ulteriore dell’ odio verso di loro. Nel Mein Kampf ( la mia battaglia opera scritta da Hitler nel 1925 ) Il fuhrer delineerà il delirio di onnipotenza di una Germania forte ed in continua espansione cancellando tutte le razze inferiori come quella ebraica e da lì in poi tutta la macchina burocratica si è’ attivata per realizzare il suo obiettivo.
LE ATROCITÀ tante testimonianze di uomini e donne nei diversi campi di concentramento dimostrano la malvagità ed il sadismo dei gerarchi tedeschi che senza scrupoli schernivano le vittime fino alla morte nelle camere a gas o per stenti. Eppure a distanza di tanti anni , ci chiediamo ancora come è stato possibile deportare , sottoporre ai lavori forzati , uccidere milioni di persone senza che il mondo , quella società del primo dopoguerra se ne accorgesse in tempo utile?
RICORDARE OGGI la risposta è nell’ indifferenza, nella logica di una società protesa al consumismo , all’ apparente efficienza che dimentica , non si prende cura e matura la mentalità del disprezzo del diverso. E se la storia dovrebbe essere maestra di vita , in realtà i fatti di questi mesi in relazione al conflitto arabo / israeliano ci indicano che paradossalmente un tempo si era vittime e ora carnefici. Occorre riflettere quindi sul fatto che in ogni tempo eliminare tante vite, è genocidio e va condannato sempre e comunque come un crimine verso l’ umanità. Del resto questo è un reato inserito nel processo di Norimberga nel 1945 in cui vennero condannati i gerarchi nazisti. Pertanto non due pesi e due misure ma giustizia per chi oggi muore come ieri.