Scuola: tra bilanci e desideri di cambiamento L'analisi della situazione attuale
Avigliano Umbro 16 Giugno 2024 – Anche questo anno scolastico è andato , si chiude la scuola dopo alcune novità proposte dal nuovo ministro della Pubblica istruzione Valditara e molte proteste da parte degli studenti che vogliono una scuola diversa. Vediamo il perché.
PROBLEMI in realtà tutti i ministri di turno propongono delle riforme ma molto timide nel senso che non mirano di fatto a cambiare la scuola ma soltanto delle cornici per poi non modificare nulla. Quest’ anno si è dato spazio all’ orientamento e all’ insegnante orientatore. Di cosa si tratta? Precisamente il ministero ha pensato che i ragazzi debbano fare delle scelte future consapevoli e rispondenti alle loro attitudini e predisposizioni pertanto tra le ore della didattica si sono aggiunte 30 per orientamento che hanno previsto dei percorsi ad hoc per ogni anno in modo da portare l’ alunno a fare una scelta consapevole. Le aree di interesse per il terzo anno : la conoscenza di sé con laboratori finalizzati a prendere coscienza delle proprie capacità e a riflettere su se stessi , quarto anno la conoscenza del territorio e tutte le risorse lavorative ed intellettuali che può offrire facendo anche esperienze sul campo ( stage presso testate giornalistiche o presso avvocati ) , quinto anno rapporti diretti con le facoltà universitarie. A conclusione gli alunni hanno elaborato il “ Capolavoro” così definito ossia l’ attività che meglio li ha rappresentati e la più significativa per le scelte future.
I RAGAZZI però questa offerta non ha modificato assolutamente l’ impianto strutturale della didattica anzi spesso ha reso difficile svolgere lezioni e programmi , in più i ragazzi chiedono una scuola senza voti ma solo con giudizi perché si sentono frustrati e dalle statistiche emerge un profilo di giovani affetti da attacchi di panico, depressione e ansie di vario genere. Da più parti gli esperti mettono in luce questi problemi che si sono amplificati con la pandemia; i ragazzi non accettato le sconfitte, davanti ad un insuccesso scolastico le abbiamo viste le conseguenze e pertanto inserire il giudizio servirebbe ad edulcorare la situazione. Certo i tempi sono cambiati , dalle fruste dell’ insegnante , dal mettere in castigo, dalle botte che si prendevano dai genitori se ci si permetteva di mancare di rispetto all’ insegnante.
SOLUZIONI? Certo la scuola deve cambiare , da tempo si dice e siamo sempre lì…. Seguiamo modelli anglosassoni per una scuola più efficiente ma in realtà la nostra scuola è la migliore in termini di preparazione e di formazione e da qui dobbiamo ripartire. Porre al centro gli alunni con i loro bisogni e problemi e poi dargli una valida formazione culturale e umana. Perché è questo ciò che conta prima di formare dei lavoratori dobbiamo plasmare dei giusti cittadini e delle valide persone.