Urlo o silenzio per dire basta No alla violenza sulle donne

478

Avigliano Umbro ,  26 Novembre 2023, in questi giorni siamo stati bombardati dalle continue notizie  sulla vicenda della giovane  Giulia che ha avuto un tragico epilogo. Ci chiediamo come mai tanti casi di femminicidi , tante donne massacrate dai loro compagni eppure questo ultimo caso ci ha fatto fermare e riflettere. Forse , e questa potrebbe essere una spiegazione, Giulia e anche il suo assassino appartenevano  ad una famiglia dabbene , entrambi studenti che vivevano in buone condizioni e per questo che proprio da quel contesto non ci si poteva aspettare tanta malvagità. Diversamente altri casi erano già segnati per il degrado sociale e culturale.

I DATI dalle ultime stime elaborate emerge una situazione allarmante sia nel nostro paese ma anche in Europa. Da noi quest’ anno  106  femminicidi   , una donna ogni 3 giorni e la zona  di massima concentrazione di episodi è la Lombardia. In Europa,  il maggior tasso di femminicidi si registra nei paesi baltici , Lettonia prima in classifica poi Lituania e Estonia. Ma anche la Spagna vanta  numero notevole.

LE CAUSE è un fenomeno , come affermano gli esperti , divenuto dirompente durante il Covid e la vita più sedentaria tra le mura domestiche che ha visto molte coppie in crisi e in degenerazione. Ma in realtà si parla anche di un retaggio patriarcale , tipico del nostro paese, che vede la donna subordinata all’ uomo e  sottomessa senza possibilità di avere ruoli oltre la famiglia. Sembrano discorsi di altri tempi eppure dalle interviste ai ragazzi dai 16 ai 22 anni emerge ancora questa concezione latente non sempre manifesta di un ‘ idea di società al maschile che teme la donna nel suo percorso di indipendenza.

COME AGIRE la giornata di ieri deve essere l’ inizio di una forte denuncia da parte di tutti che dobbiamo indignarci per queste stragi.  Poi impegnarci , ognuno la sua parte per educare i ragazzi al rispetto, alla tolleranza e a saper accettare i no della vita che possono esserci . Si parla di educazione emotiva da introdurre nelle scuole purché ci sia sempre una attiva partecipazione ed impegno delle famiglie , prime agenzie dell’ educazione. Solo facendo sentire che siamo d’ accordo nel voler combattere questa battaglia che è ora di dire basta che si metteranno in campo tutte le strategie. Anche noi nel nostro piccolo organizziamo attività di sensibilizzazione e di diffusione di casi di violenza per rendere tutti  consapevoli. In particolare in biblioteca comunale sia ieri che oggi ci sono stati degli interventi di Antonio Puglielli sul tema “ Le donne e la famiglia Kennedy “  e  presentazione del libro “ Donne Caparbie “ di  Maura Zamora. Tutto ciò per dire basta alla violenza sulle donne e basta anche all’ indifferenza che ci rende complici.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *