Provincia di Terni

Selvarelle in festa: l’unione fa la forza Dal 30 giugno al 9 luglio torna la Sagra della Torta al Testo

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Numero magico: 88. Questo era infatti, nel lontano 2006, il numero degli abitanti di Selvarelle quando sette “coraggiosi” compaesani decisero di dare vita ad una associazione che li potesse riunire per dare vita a manifestazioni eno-gastronomiche e musicali. Si trattava di: Tonino Antonelli, Fabrizio Checcoli (attuale presidente), Adriano Galletti, Massimo Galletti, Tonino Marcuccini, Franco Patucchi (scomparso nel 2009) ed Emanuele Rosati. Nel settembre del 2006 nasceva così l’Associazione La Casetta, nome derivante dalla “casetta” in muratura costruita come punto di aggregazione alle Selvarelle Basse. Nel 2011 avvenne poi l’affiliazione all’U.N.P.L.I. (l’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia) ed il conseguente cambio di nome in Associazione La Casetta Pro Loco Selvarelle.

 

A questo punto sono doverose, se non necessarie, delle notizie sul paese di Selvarelle. Si tratta di una ridente frazione del comune di Acquasparta posta a 205 m sul livello del mare e distante 7 km dal capoluogo comunale, al confine con i comuni di Todi e Massa Martana. L’abitato si divide in due parti, le Selvarelle Basse e le Selvarelle Alte, ed è attraversato dal torrente Naja, che nasce a Poggio Azzuano per sfociare poi nel Tevere all’altezza di Todi. Intorno a Selvarelle esiste da sempre una suggestiva cornice di numerosi boschi che hanno dato all’abitato il nome attuale (dal latino silva, bosco). Nella zona boschiva che costeggia la zona delle Selvarelle Alte è presente la caratteristica chiesa della Madonna della Neve di San Martino, un vero e proprio gioiello.

Alcuni collaboratori della cucina

Nel 2008, due anni dopo la nascita dell’Associazione La Casetta, i soci fondatori, con il prezioso aiuto di numerosi collaboratori provenienti anche dal paese limitrofo di Collevalenza, decisero di dare vita ad una sagra paesana dedicata ad uno dei piatti simbolo della regione Umbria: la torta al testo. Essa viene infatti proposta in numerosissime varianti: verdura, salsicce, prosciutto, formaggio, barbazza… A coloro che volessero da subito iniziare in maniera “energica” la propria cena presso la taverna, consiglio vivamente l’Antipastone alla Selvarellese: quasi un piatto unico che spazia dall’insalata di farro al prosciutto e melone, dalla pizza grassa alla bruschetta con i fegatelli e via dicendo. La vera peculiarità della festa di Selvarelle, dal punto di vista eno-gastronomico, rimane però quella di proporre un menù diverso per ogni serata: abbiamo così due sere dedicate al pesce, una serata destinata alla cucina spagnola, una con il tema della trebbiatura, una dedicata al “menù del cacciatore”… Un consiglio: non perdetevi la serata nella quale vengono servite le “cicche del nonno alla barbazza”, degli gnocchetti ai quattro formaggi con panna e barbazza. Rimarrete estasiati.

La festa di Selvarelle è poi attiva anche nel sociale: vi è infatti da diversi anni una collaborazione con i ragazzi diversamente abili dell’Associazione Insieme per Volare di Todi, guidata dal presidente Enrico Quaglietti. I ragazzi si occupano della gestione di una pesca di beneficenza all’interno della zona della Casetta.

I soci fondatori dell’Associazione La Casetta. Da sinistra a destra: Adriano Galletti, Emanuele Rosati, Fabrizio Checcoli, Massimo Galletti, Tonino Antonelli, Franco Patucchi e Tonino Marcuccini

Tonino Antonelli è stato uno dei sette soci fondatori dell’Associazione La Casetta, ed a lui vogliamo chiedere: Come è maturata nel 2006 l’idea di creare, quasi dal nulla, una associazione per un paese estremamente piccolo come Selvarelle?

Proprio perché non c’era nulla abbiamo avuto il fortissimo desiderio di inventare una “cosa” quasi sproporzionata rispetto alle capacità del paese. Abbiamo fatto una scommessa, l’unione fa la forza, e l’abbiamo vinta. Non c’era nulla, nemmeno un punto di ritrovo e noi l’abbiamo creato. Ciò ha dato buoni frutti e noi continuiamo a portare avanti il tutto. Siamo orgogliosi di ciò che siamo riusciti a fare, ripeto, praticamente dal nulla. Tutto è stato costruito ex novo, a partire dalla casetta situata sul terreno donato dal comune.

“Come è nata invece la felicissima idea di dare ad ogni serata della festa una diversa impronta eno-gastronomica proponendo piatti diversi accanto agli ‘storici’ cavalli di battaglia?”

Volevamo distinguerci dalla tipica sagra, dando alla gente una scelta diversa affinché potesse dire che non ci sono sempre i soliti piatti. L’idea nacque anche dalla associazione con i collaboratori di Collevalenza.

 “Sono quindi assai importanti gli ‘innesti collaborativi’ provenienti dai paesi limitrofi”

Certo. A Collevalenza mancava la struttura ed a noi alcune attrezzature da cucina che loro avevano. Abbiamo messo insieme questi punti ed è nato un connubio nel quale ognuno ha messo a disposizione ciò che aveva, soprattutto idee diverse da quelle che avevamo noi Selvarellesi, come le due grandi serate di pesce. Poi con l’Associazione Insieme per Volare abbiamo collaborato con piacere sin da subito, per dare a dei ragazzi meno fortunati di noi l’opportunità di sentirsi utili. In passato abbiamo anche collaborato con l’Associazione Nuoto Club Terni. È da ricordare infine che la nostra Festa non è a scopo di lucro.

 “Cosa volete lasciare all’ospite che è venuto a Selvarelle dopo che ha varcato l’uscita dalla zona della Casetta?”

Un buon ricordo ed un sorriso da parte di tutti i componenti ed i collaboratori che sono lì per aiutare. Deve essere sempre e soprattutto una festa. La gente deve dire di noi che siamo un paese pieno di vitalità, pronti ad accoglierli nel migliore dei modi. Tutto ciò fa sì che un paese così piccolo riesca a organizzare una festa di una tale portata, sempre collaborando anche con altre associazioni.

La festa finale nella serata di chiusura dell’edizione 2015

In chiusura di articolo, con grande rispetto e quasi in punta di piedi, mi permetto di passare dal “profano” al “sacro”. La festa di Selvarelle riprende dopo un anno di fermo: nel 2016 non è stata effettuata. E qui si può vedere (e ve lo posso confermare, avendoli conosciuti) come i Selvarellesi siano davvero una sola grande famiglia e non un’unione di persone. Nel luglio dello scorso anno è difatti venuto a mancare Tonino Marcuccini, uno dei soci fondatori e storico collaboratore, ed i suoi compaesani hanno deciso di non proseguire nell’organizzazione della festa, stringendosi intorno a lui nei suoi ultimi giorni. Io ho avuto il piacere di poterlo conoscere e di poter scambiare con lui delle parole in diverse occasioni, trovandovi un esperto fisarmonicista ed una persona assai acculturata nella materia musicale. Sono certo che, con la sua protezione, la Sagra della Torta al testo 2017 avrà una marcia in più. Ciao Tony!

   

 

Sotto, la poesia ”Ste’ Quattro Case” scritta da Anna Rita Patucchi e dedicata a Selvarelle

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