Daniele Marcelli: “L’alternanza è l’ossigeno della democrazia” Un'altra interessante esclusiva per "Avigliano News". Stimolante scambio di battute con il candidato al Consiglio Regionale nelle liste di Donatella Tesei

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AVIGLIANO UMBRO – 7 ottobre 2019 –  L’unico candidato del territorio e consigliere d’opposizione del Comune di Avigliano, svela le ragioni dietro alla sua discesa in campo e gli obiettivi e le priorità postosi che intende portare in Consiglio dopo il 27 ottobre. Sono usciti spunti interessanti sull’attualità, sugli alleati e sugli avversari. Ecco a voi, lettori di Avigliano News, la nostra intervista a Daniele Marcelli.

Prima di tutto ci dica il motivo di questa candidatura e, nel caso di eventuale elezione a consigliere, quali sono le sue priorità o le necessità da portare in discussione in Consiglio Regionale?

Innanzitutto mi candido per rappresentare una fascia difficilmente rappresentata in Consiglio Regionale, quella dei giovani sotto i 35/40 anni.

Io ritengo il trasporto pubblico un problema enorme per i pendolari e, per esempio, per i ragazzi che studiano a Perugia. I tempi di percorrenza, dalla mancanza della “ferrovia centrale umbra”, si sono ampliati e i prezzi si sono alzati: con l’autobus sostitutivo del treno “te la cavi”, con l’alternativo il costo è di quasi 8 euro ed è un’esagerazione. In questo caso la strada è quella che anche Chianella aveva intrapreso, ovvero dell’azienda pubblica dei trasporti. Spesso si è parlato degli autobus vuoti. Non possono essere pieni se non creiamo le condizioni per ridurre il costo, che è il motivo per cui le persone preferiscono usare la macchina.

La seconda priorità è il lavoro. Dobbiamo ricreare fiducia nelle istituzioni: dopo gli scandali che ci sono stati qualcuno preferisce non partecipare ai bandi di concorso per non perdere tempo. Mi chiedono: “Ne vale la pena?”. Magari è così solamente per una parte dei concorsi, ma la percezione delle persone ormai è questa. Al reddito di cittadinanza preferirei il lavoro di cittadinanza.

A chi non piacerebbe?

È giusto aiutare chi ha reddito basso o chi non ce l’ha. La Regione dovrebbe aiutare le imprese locali con apposite riduzioni per le assunzioni di certe fasce di cittadini. Un esempio di scarsa collaborazione tra privato e pubblico è “Forte Cesare” (Montecastrilli, Terni), dove un privato che voleva investire milioni non c’è riuscito. Il privato è visto come un usurpatore, qualcuno che va oltre le leggi per i propri interessi; il progetto avrebbe invece potuto portare risorse a tutta la zona, dato che si trattava di persone facoltose. Dovessi un giorno diventare sindaco o consigliere regionale, la prima cosa che farei è smontare la porta e mettere una porta a vetri, un gesto simbolico per mostrare che non c’è nulla da nascondere e che le istituzioni devono essere trasparenti.

Altre priorità sono la sanità, in cui ci sono già delle eccellenze, dove c’è da lavorare sul saldo passivo; il turismo, il nostro territorio è un gioiello: un esempio può essere l’exploit che ha avuto Todi in passato, e di conseguenza le strade per le quali servono importanti interventi mirati.

Non pensa che per i giovani, i quali non si fidano delle istituzioni per i vari errori commessi, ci sia un rifiuto dell’impegno politico, su cui alcune forze hanno fatto le proprie fortune?

Esattamente, per questo non mi piace ciò che dicono Di Maio e Bianconi: “faremo una giunta totalmente apolitica”; la politica serve e deve prendere decisioni e responsabilità. L’amministratore, politico, deve avere una sua idea, una sua visione, poi di conseguenza negli uffici ci devono esserci i tecnici. Purtroppo viene percepita male perché ultimamente è stata lontana dai cittadini ed ha dato il cattivo esempio. Fare il politico è stare tra la gente e prendere spunto anche dalla persona più semplice che ti espone un problema. Nelle mie locandine ho scritto “ascolto”, deve essere ciò su cui si basa la politica.

Si è sentito molto parlare di “liberare l’Umbria”, soprattutto da Fdi e Lega, e molto poco del perché la Tesei e la vostra coalizione siano cambiamento per l’Umbria. In più, mi riferisco alla cena con Gasparri ed i fedelissimi, l’ha contattata veramente qualcuno dall’alto in Forza Italia per proporle questa avventura?

La democrazia funziona bene se c’è una alternanza. Al primo incontro da candidato sindaco ho detto che l’alternanza è l’ossigeno della democrazia. Un gruppo politico che per troppo tempo presidia un’istituzione, inizia a ragionare come se l’istituzione fosse casa propria, questo magari anche involontariamente, ma è la cosa più sbagliata.

Sì, Forza Italia mi ha chiesto di scendere in campo. Visto il momento di difficoltà che a livello nazionale sta vivendo per l’assenza di un leader, il quale ha fatto tanto, ma che inizia ad essere anziano e non riesce più a seguire totalmente il partito, ha deciso di candidare un mix tra amministratori con esperienza e giovani. Non c’è stata una cena con Gasparri, ma un direttivo provinciale per ufficializzare le candidature. Comunque è stato molto felice della mia scelta, si è detto “innamorato di Toscolano” e ci tornerà a breve.

Forza Italia è ormai il terzo polo della coalizione, tutti hanno visto il video in cui Berlusconi dice: “i fascisti e i leghisti li ho legittimati io, li ho costituzionalizzati io” anche un po’ rammaricato. Pensa che il trend in queste elezioni possa essere differente? Da “rossa” a “azzurra” o a”nero-verde”?

Berlusconi fa quelle affermazioni perché la destra sedeva in Parlamento, ma da sola non sarebbe mai riuscita a governare e a conquistare la maggioranza degli elettori. Ora Salvini ha il vento in poppa ed è probabile che farà un ottimo risultato. La nostra lista è forte, io e Laura Pernazza collaboreremo durante la campagna elettorale. Alle persone che mi voteranno chiedo di sostenere anche Laura: conosce il nostro territorio ed è disposta a discutere anche con i propri alleati per difendere le sue idee. Anche Stanislao Fella e Stefano Fatale sono persone che sanno amministrare, anche più di me, anche se dico che ho iniziato a fare politica quando organizzavo il calcetto. Insomma possiamo contrastare lo strapotere della Lega e riportare la coalizione su valori liberali, cristiani, popolari.

Non seguirà Giovanni Toti dunque.

No, ritengo che aveva ragione sul rinnovamento, vediamo se dopo le regionali cambierà qualcosa. I nostri valori non possono essere marginalizzati a percentuali così basse.

Come candidato di Avigliano pensa di raccogliere voti anche di non-forzisti ma delusi dal fatto che non ci siano molti altri candidati del posto, quindi di persone con cui è sempre stato in disaccordo, dato che il paese è sempre stato a trazione socialista?

I miei compaesani capiranno che è importante scegliere le persone. Come forzisti in questo territorio non siamo mai andati benissimo. Ultimante qualcosa sta cambiando, alle europee ad Avigliano abbiamo preso più voti rispetto alla media del ternano. Spero in un risultato migliore di quello che sarebbe potuto essere senza di me.

Il commento sotto alla nostra intervista a Chianella? 

Per me la campagna elettorale è un momento di costruzione, non di critiche agli avversari. Una parte di responsabilità ce l’ha sicuramente sulla questione tagli al trasporto. La cosa che mi ha più disturbato è che i comuni di Avigliano Umbro e Montecastrilli sono stati tra i più penalizzati. Doveva svolgere il suo ruolo politico e ascoltare le comunità locale per rendere meno impattante possibile quell’operazione di ridimensionamento del numero di corse.

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